Politica

Vincenzo Spadafora ministro pentastellato, dichiarazioni sulla sua vita privata e politica

Vincenzo Spadafora noto ministro pentastellato oggi protagonista del chiacchiericcio di tutto il mondo a seguito delle dichiarazioni sulla sua vita privata da Fabio Fazio su RaiTre a Che tempo che fa. Ha scelto di parlare di un argomento molto delicato che ha a che fare con la sua vita privata sottolineando che secondo lui la vita privata delle persone deve rimanere tale e che se oggi sente la necessità di parlarne è soltanto per il ruolo politico che ricopre, gli dà qualche responsabilità in più oltre che visibilità. E’ arrivato per lui il momento di fare coming out dichiarando di essere omosessuale e di volerlo dire al mondo per raccontare al popolo qualcosa di sè e vivere serenamente la sua vita senza nascondersi o avere paura di essere giudicato. Adesso ciò che gli fa paura è pensare di poter essere giudicato non più per il ruolo politico e per quanto fatto fino ad ora e in futuro, ma per altro.

Di questo l’ex ministro 5Stelle ha parlato in un libro intitolato Senza riserve che uscirà la prossima settimana. Il libro ed il coming out da Fazio gli sono serviti per rispettare se stesso ma anche per testimoniare il suo impegno politico. Di lui ha detto anche di essere cattolico e credente, nonostante questo possa sembrare strano, contrastante e contradditorio. E’ legato ai gesuiti e questa fede lo condotto ad iscriversi per un breve periodo al seminario poi lasciato per intraprendere la carriera politica. E’ a Roma, quando ha 21 anni che dopo una grande quantità di viaggi in Africa come missionario laico per l’Unicef, diventano presidente di Unicef Italia ricoprendo questa carica fino al 2011: è il presidente più giovane fino ad oggi. A proposito della sua omosessualità dichiara anche “In politica l’omosessualità viene usata anche per ferire, per colpire l’avversario. Spero di essere considerato per quel che faccio, per quel che sono”.

Carriera politica ecco cosa sta accadendo al partito ed ai suoi componenti

Spadafora in questo momento, come anche il partito 5stelle sta vivendo un periodo difficile, di scissione, che potrebbe portare a scelte dure e pericolose. Il politico nonostante i problemi ha intenzione di continuare a lavorare per il partito finchè gli verrà data la possibilità. Il tutto a patto che Conte non interpreti la leadership come un modo per andare avanti in modalità solitaria o chiamando a sè soltanto il gruppo ristretto bensì coinvolgendo tutti in ogni decisione. La prima cosa da fare secondo Vincenzo Spadafora è convocare i gruppi per mantenere la linea politica di sempre del movimento e quindi chiedere a Draghi di rimanere a fare il presidente del Consiglio per il bene del Paese che non potrebbe affrontare alcun cambio a seguito della pandemia, essendo particolarmente debole.

Spadafora è stato chiamato spesso in causa per le polemiche e le accuse a lui rivolte per la proposta di riapertura degli stadi di calcio quando era Ministro per le politiche giovanili e lo sport durante il Governo Conte bis. L’ingresso nel mondo della politica risale al 1998, con la nomina di segretario personale in Campania. Da quel momento in poi si è avvicinato sempre di più al Movimento 5 Stelle, diventando così il responsabile delle relazioni internazionali di Luigi Di Maio a cui ha dato la possibilità di conoscere nomi importanti sia del mondo della politica che religioso. E’ stato lui ad accompagnarlo nel corso di viaggi importanti, in Israele, Harvard e a Londra. Nel corso delle elezioni politiche del 2018, Spadafora vince il seggio con il 60% dei voti entrando quindi in Parlamento nel ruolo di deputato. Nel primo Governo Conte è sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, delega alle Pari Opportunità e ai Giovani. Nel Governo Conte bis è invece ministro delle Politiche Giovanili e dello Sport.