Vaccino obbligatorio, si valuta l’ipotesi data l’emergenza variante Omicron
Vaccino obbligatorio, in Italia la situazione contagi è davvero preoccupante, i numeri sono altissimi, l’incidenza settimanale per 100mila abitanti è raddoppiata o forse triplicata in soli 7 giorni. Per questo motivo il Parlamento sta prendendo in seria considerazione l’ipotesi di obbligo non soltanto negli ambienti lavorativi ma esteso a tutta la popolazione. Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico ha dichiarato di non voler lasciare correre il virus perché gli ospedali non possono permettersi di trovarsi una volta ancora in difficoltà anche se i dati rilasciati dai ricercatori inglesi mostrano che la variante Omicron è meno aggressiva rispetto alle altre e i ricoveri sono ridotti ad un terzo più o meno come i decessi anche se i dati a disposizione per adesso sono pochi. Da un momento all’altro le cose potrebbero cambiare avendo così un impatto pesante sul sistema sanitario considerato che 1,3 milioni di persone sopra i 60 anni non sono ancora vaccinate e rischiano tantissimo. Questo è uno dei tanti motivi per cui la politica dovrebbe, secondo il parere dei più, inserire l’obbligo vaccinale avendo potere sanitario, sociale ed etico.
Fino ad ora la popolazione italiana è stata lasciata libera di decidere se vaccinarsi o meno, ma è giunto il momento di prendere la situazione in mano rispondendo alle esigenze dei più fragili. Adottare le giuste misure per la prevenzione dei contagi, per proteggere gli ospedali mantenendoli funzionali, tenere la situazione sotto controllo, questo bisogna fare collaborando insieme anche perché il covid è soltanto uno dei problemi della società, poi ci sono molte altre malattie che necessitano allo stesso modo di cure ed attenzioni e che nel corso di questi mesi sono state poco considerate.
Diritti e doveri, cosa dovrà fare il popolo adesso e cosa potrebbe decidere il Governo da un momento all’altro
Attenzione e collaborazione, questo serve per la lotta contro il covid. Importantissimo intanto indossare le mascherine Ffp2 da chiunque considerate più efficaci delle chirurgiche. Intanto il governo deve fare il possibile per mantenere il prezzo nella media ma soprattutto omogeneo nel territorio. In questi giorni, esattamente entro giorno 5 gennaio il governo Draghi si riunirà per prendere delle decisioni in merito al vaccino obbligatorio che potrebbe essere un’arma contro l’impennata dei contagi. Adesso la sfida è evitare di paralizzare le attività produttive. Il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini si è già espresso completamente a favore dell’obbligo vaccinale grazie al quale si possono evitare conseguenze peggiori, in tutti gli ambiti. Un primo passo degno di nota è sicuramente il super Green pass obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro perché ogni persona ha il diritto di andare a lavorare nel rispetto della propria salute.
La maggior parte delle aziende metalmeccaniche come quelle situate a Bologna stanno sottoponendo i dipendenti a screening di massa per scongiurare il ‘rischio paralisi’, a causa delle carenze di personale. La Ducati dal 3 gennaio sottoporrà i suoi dipendenti ai test rapidi, Toyota dal 10 gennaio metterà a disposizione degli operai i test antigenici. Inoltre sarà possibile lavorare in smart working. La Vrm di Zola Predosa ha raggiunto un totale di 50 contagi in questi giorni sta pensando ad uno screening di massa. Tutte le aziende metalmeccaniche stanno cercando di prendere provvedimenti perché sono le più esposte al rischio blocchi, ogni azienda fa quel che può soprattutto tutte quelle che hanno poche figure chiave a propria disposizione all’interno dei team e non possono permettersi di perderle. A prendere una dura posizione contro i no vax e a favore dell’obbligo vaccinale è la Uil con il suo segretario dell’Emilia Romagna Giuliano Zignani che ha dichiarato: “L’unica soluzione è il vaccino obbligatorio. Perché il mondo non si può fermare”.